“Le 13 chiavi per la Casa Bianca”: Come uno storico e un sismologo hanno creato un sistema per prevedere il presidente degli Stati Uniti

Chi avrebbe mai detto che storia e sismologia potessero andare d’accordo? Eppure è proprio così che è nata una delle formule più originali per prevedere l’esito delle elezioni presidenziali americane! Allan Lichtman, uno storico dell’American University, e Vladimir Keilis-Borok, un sismologo russo, hanno unito le loro competenze per sviluppare un sistema che ha fatto parlare di sé per decenni. Si chiama “Le 13 chiavi per la Casa Bianca” e, incredibilmente, ha previsto quasi tutte le elezioni americane dal 1984 a oggi!

Cos’è il sistema delle “13 Chiavi”?

Immagina un gioco di vero/falso, ma invece di risposte generiche, queste affermazioni riguardano punti cruciali della politica, dell’economia e della società americana. Lichtman e Keilis-Borok hanno individuato 13 di queste “chiavi”, ciascuna rappresentante un fattore determinante per le elezioni. Se sei o più chiavi risultano false, l’attuale partito al potere ha buone possibilità di perdere la Casa Bianca.

Ecco alcune delle domande che fanno parte delle “chiavi”:

• L’economia sta andando bene?

• Il partito al governo ha presentato riforme significative?

• Ci sono state manifestazioni sociali rilevanti?

• E sì, anche la personalità e il carisma dei candidati conta!

Funziona davvero?

La risposta è… sì! O almeno, in nove casi su dieci, le previsioni di Lichtman si sono rivelate corrette, anche in anni in cui i sondaggi indicavano il contrario. L’unico “errore” è stato nel 2000, quando prevedeva una vittoria per Al Gore. Come sappiamo, le elezioni furono vinte da George W. Bush, anche se tra controversie e riconteggi. Nonostante l’eccezione, questo sistema rimane uno dei più affidabili per chi cerca di decifrare la politica americana senza basarsi solo sui sondaggi d’opinione.

Cosa dicono le “chiavi” per il 2024?

Per le elezioni del 2024, Allan Lichtman ha previsto la vittoria di Kamala Harris, basandosi proprio sulle famose “chiavi”. A quanto pare, otto di queste chiavi giocano a favore della Harris, tre a favore di Donald Trump e due rimangono in sospeso, dipendendo da eventuali sviluppi futuri in politica estera. Una previsione audace, che mostra come la matematica e la logica possano davvero intrecciarsi con la politica!

Quali sono i limiti di questo sistema?

Certo, nessun sistema è perfetto, e Lichtman lo sa bene. Le “13 chiavi” non tengono conto delle dinamiche elettorali quotidiane, dei dibattiti accesi, delle gaffe in diretta o dei colpi di scena mediatici che influenzano gli elettori all’ultimo minuto. Per questo, pur essendo affascinante, questa metodologia non va vista come una “palla di cristallo”. Rimane però un’ottima lente di ingrandimento per capire i fattori profondi che orientano gli elettori e offrono uno spunto interessante per interpretare le tendenze politiche.

Perché questo sistema è così interessante?

Il bello delle “13 chiavi per la Casa Bianca” è che ci fa guardare la politica in modo diverso. Non si basa su sondaggi o analisi di superficie, ma su indicatori storici e sociali più ampi. Unisce la prospettiva a lungo termine della storia con la precisione dei dati, ed è proprio questo mix che lo rende unico.

Quindi, la prossima volta che senti qualcuno discutere di sondaggi, ricorda che ci sono anche altre vie per capire la politica – e magari quelle vie coinvolgono un po’ di scienza e di intuizione storica. Chissà, forse anche in futuro un nuovo duo inaspettato ci regalerà un altro sistema sorprendente per decifrare le elezioni!